mercoledì 19 ottobre 2011

CANDELE

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine dànno fumo ancora,
fredde, disfatte e storte.

Non le voglie vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria mi accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

C. KAVAFIS

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