martedì 15 novembre 2011

Potrà la poesia
firmare un armistizio con la morte?
Potrà intenerire il barcaiolo?
Oppure è come l'ombra
che muore a mezzogiorno,
con il sole alla zenit
e il freddo nelle ossa?

Anche i poeti muoiono.
Nessuno è mai risorto al terzo giorno.
Mi sembra di vederli, poverini,
il visino schiacciato sopra i vetri
di un passato remoto.

La poesia è il sogno
di un angelo di luce prigioniero
del violino di un vecchio suonatore.
E' Dio il Salvatore.

sabato 12 novembre 2011

LA CAMICIA MIRACOLOSA


Piangevo. E la fata del mattino
che volteggiava come una farfalla
sul calice di un fiore,
mi regalò un gomitolo di sole.

Invocai la speranza e la pregai 
 di mettersi al lavoro:
" Da te voglio un tessuto che resista
anche agli strappi della malasorte.
E voglio che risplenda come il giorno!.."

Poi, lo portai al sarto del dolore
che mi confezionò
una camicia d'oro.

mercoledì 9 novembre 2011

IL FRUTTO MATURO


Tu pensi che la morte
simile sia a un frutto di stagione
che matura nel tempo.
E, invece, matura all'improvviso,

senza alcun preavviso,
per la mano che viene per raccoglierlo,
nel giorno del giudizio.

mercoledì 19 ottobre 2011

CANDELE

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente:
le più vicine dànno fumo ancora,
fredde, disfatte e storte.

Non le voglie vedere: m'accora il loro aspetto,
la memoria mi accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch'io non scorga in un brivido,
come s'allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.

C. KAVAFIS

LA NOTTE DELLANIMA

Nella notte dell'anima c'è un uomo
che lotta fino all'alba con il mare,
c'è una voce che chiama dalla barca
e un'altra che risponde dalla riva.

C'è una mano che tenta e che ritenta
di afferrare la cima che quell'altra
rilancia dalla prua...

Dopo, la calma piatta del mattino,
senza mare, né riva,
senza barca, né approdo.

V.E.

martedì 18 ottobre 2011

IL RAGNO NERO

Non misurare un uomo
dalla sua ombra: pensa che la quercia
non vale più di questo filo d'erba
che grida dalla terra.

Ricordati che il giorno è una fiammella,
in questa notte eterna,
e che la notte segue sempre il giorno,
perchè la notte è come il ragno nero
che divora gli insetti.

V.E.

domenica 16 ottobre 2011

PRIMIZIE

Una volta le lacrime degli Angeli
facevano sbocciare
i fiori sulla terra.

Oggi la primavera non profuma!..
I germogli più belli
finiscono nel letto dei potenti.